L’accesso alla professione

I Notai giungono alla professione dopo studi estremamente rigorosi e sono riconosciuti tra gli operatori del diritto più qualificati.

L’accesso alla professione di Notaio è riservato a chi abbia conseguito la laurea in giurisprudenza ed abbia compiuto diciotto mesi di pratica presso uno studio notarile.
Il concorso si svolge in diversi tempi: tre giorni di prove scritte, ognuno dei quali articolati in tre sotto-prove, ed una prova orale.

Superato il concorso, il notaio deve prendere servizio in una delle sedi previste nella tabella ministeriale e messe a disposizione dei vincitori del concorso.

E’ previsto dalla Legge il costante controllo dell’attività del Notaio, attraverso organi con poteri disciplinari sia interni al Notariato (i Consigli notarili) che statali (Archivi notarili, Ministero di Giustizia, Commissioni Regionali di Disciplina) i quali vigilano sullo svolgimento delle funzioni notarili. Ad esempio, come non tutti sanno, ogni due anni tutti gli atti dei notai devono essere portati al competente organo periferico del Ministero della Giustizia per l’ispezione ordinaria.
Da quanto accennato appare evidente che quella del notai non è una professione che si trasmetta da padre in figlio, ma è aperta a chiunque sia disposto a studiare faticosamente e per lungo tempo per acquisire una preparazione completa ed approfondita.

Contrariamente a quanto si è portati a credere, infatti, solo il diciotto per cento dei notai italiani è figlio o parente stretto di Notaio e questa è la percentuale più bassa di tutto il panorama professionale,  proprio perché, come si è visto, per diventare notaio è necessario superare un selettivo concorso pubblico che premia la preparazione e la serietà dell’impegno per accedere ad professione tanto antica, ma che anche nell’era telematica si propone come custode della certezza del diritto e dell’ordinato svolgimento delle contrattazioni.